Un’intervista serrata, in cui Corradino Mineo si racconta e racconta la sua esperienza – di giornalista prima, di senatore poi – senza mezzi termini e senza risparmiare nessuno. Un focus sull’evoluzione della politica italiana dagli anni Novanta in avanti. Un’analisi del cambiamento radicale di comportamenti e ruoli conseguenti alla “crisi delle ideologie”.
“Quattro dirigenti politici, Cofferati, Cuperlo, Fassina, Tocci, che vengono dalla stessa storia ma oggi si collocano in modo diverso: due nel Partito democratico; due convinti che la battaglia possa meglio proseguire fuori e a sinistra di quel partito. […] Idee su cui riflettere, a tratti una ricchezza d’analisi e di proposta che sorprende, abituati (o rassegnati) come ormai siamo a leggere sui giornali o a seguire in televisione una polemica politica quotidiana semplificata, propagandistica, ridotta a slogan gridati. […] Quello che consegno al lettore sono appunti di lavoro. Di un lavoro – noi cinque ne siamo certi – che può e deve diventare impegno comune. Perciò serve uno sforzo di chiarezza, servono umiltà e capacità di ascoltare. Una discussione all’aperto, che coinvolga l’operaio e lo studente, l’insegnante e l’artigiano, il giovane precario e il pensionato. La democrazia octroyée, concessa da un sire illuminato e gestita al riparo da occhi indiscreti da una tecnocrazia che sola si pretende efficiente ed efficace, non è libera né feconda.”