Primarie sotto accusa, Bassolino ricorre, la procura indaga. É il solito collage, quello a cui ricorro quando, come oggi, i titoli di apertura di Corriere, Repubblica e Stampa sono identici o complementari. Potremmo aggiungere che il radical stalinista Giachetti dà del “Tafazzi” a Massimo Bray, candidato in pectore a Roma, con appoggi che potrebbero andare da Vendola a Marino a D’Alema. Anche se un po’ di base romana si chiede se sia giusto che decidano sempre i soliti e Fassina chiede primarie “di sinistra” per fare il passo indietro. Vi rimando alla lettura dei commenti. Antonio Polito, Corriere, vuole riformare le primarie dandogli delle regole. Ezio Mauro, Repubblica, si chiede perché la politica del governo Renzi non trovi una sua anima “di sinistra” capace di ridare senso al Pd. Per me la cosa è semplice. La stagione dei sindaci è finita. Contano meno, il governo ha drasticamente tagliato i trasferimenti, Renzi “sindaco d’Italia” li oscura tutti, gli apparati e le consorterie di interessi hanno capito come controllarli, sia che si tratti di organizzare qualche aiutino al candidato giusto per le primarie, sia che si tratti di costruire più liste a sostegno del prescelto per farlo vincere al primo turno e poi condizionarlo. Chiedo a Polito: se i gruppi di potere locale hanno ripreso il sopravvento e l’autonomia del sindaco si è ridotta, perché i cittadini dovrebbero correre ai gazebo, solo per regolare conti interni all’apparato? Chiedo a Mauro: come può nascere una idealità o un’ideologia (non importa se di sinistra o di centro) in sostegno di Renzi se Renzi stesso decide giorno per giorno “la linea” secondo la convenienza tattica, l’evoluzione contingente dei rapporti di forza, gli obiettivi che il suo intuito ritiene contendibili? Più che un partito gli serve una folla di seguaci, convinta che niente di meglio si possa fare per l’Italia di quello che il politico (il Principe) già fa. Vede Direttore, il Partito della Nazione (o Partito di Renzi) è lo strumento naturale, l’unico adeguato a un leader che considera le idee un fastidioso impedimento per la geometrica potenza della sua politica.

Debito, all’Italia richiamo senza sanzioni. Padoan ha ancora qualche mese (fino a maggio) per rimettere a posto i nostri conti pubblici messi a rischio dall’abolizione dell’IMU e dalla decontribuzione alle imprese. Intanto le esportazioni cinesi sono crollate in febbraio del 25%, le importazioni del 13. Si conferma che quella locomotiva tira di meno, perché sta riaggiustando il tiro e non vuole correre il rischio di far scoppiare la caldaia. Per noi, che restiamo inchiodati a una crescita dello zero virgola e non investiamo nulla in ricerca e sviluppo, non è una buona notizia. Da quella parte del mondo non verranno più stimoli per la nostra ripresa anzi, prima o poi, la Cina compenserà la riduzione del suo tradizionale prodotto manifatturiero con esportazioni ad alto contenuto tecnologico e innovativo.

Migranti la Slovenia chiude le frontiere, scrive la Stampa. La rotta dei Balcani non esiste più, la Grecia è sempre più sola con i suoi 1400 profughi che sbarcano ogni giorno, Angela Merkel insiste per l’accordo con la Turchia, 6 miliardi e l’ingresso nella UE in cambio del contenimento, lontano dai nostri occhi, dei genitori, dei parenti, degli amici di Aylan (quel bambino con la maglietta rossa che sembrava addormentato sulla spiaggia, solo dopo tutto dei 340 morti in quel tratto di mare da settembre a oggi). Il Presidente del Consiglio ha ricevuto Hollande a Venezia e insieme hanno detto che “in Libia il tempo non è infinito”, che “bisogna fare presto”. Capito, vuol dire che interverremo? Solo bombardando a anche con soldati a terra? Per appoggiare chi e contro chi altro? E per quanto tempo contiamo di restare laggiù per difendere pozzi di petrolio e ambasciate dalle insidie che verranno dal deserto e da tribù ribelli?. Il Renzi che accusa i giornalisti di essersi “messo l’elmetto” è lo stesso Renzi che compiace Hollande, il quale si è schierato con chiarezza a favore di una guerra senza quartiere contro Daesh e tutti i suoi alleati, dalla Siria all’Iraq alla Libia? Domande. La Repubblica ci spiega: “Così l’Egitto ha depistato la verità sulla fine di Regeni”. Titolo che pone altre domande al governo. Su chi siano quelli che consideriamo alleati, da Erdogan ad al Sisi al principe saudita ben Nayef al quale Hollande ha appena consegnato la legione d’onore.

Mobili e luna di miele con i soldi delle tangenti. Qui si parla di due giovani donne, Rosa e Cecilia, sindaco e assessore del comune di Maddaloni in Campania. Due giovani donne che, secondo la Procura della Repubblica, trovavano normale vivere in modo più comodo la loro affettuosa amicizia grazie ai soldi delle imprese che trattavano i rifiuti per il comune. Potremmo parlare – se le accuse risultassero fondate – di banalità del crimine. E, purtroppo, un discorso simile si potrebbe fare pure su un’altra orribile tragedia che riempie le pagine dei giornali, l’omicidio di un ragazzo per vedere l’effetto che fa. Scusate, non sono un moralista. Tra gli intellettuali di sinistra mi sono sempre collocato tra coloro che non demonizzano il messaggio pubblicitario, anzi talvolta lo trovavano stimolante. Però questo mondo in cui tutto si può fare se lo confessi sul social network, questo mondo in cui trionfa il narcisismo e funziona da metadone per chi è in crisi di astinenza (di valori, di un normale principio di autorità, di compassione), questo mondo qui, forse, sollecita qualche riflessione.

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