Scontro totale, il Corriere, resa dei conti la Repubblica: si parla delle primarie Pd. A Napoli l’apparato del partito ha dichiarato in fretta la sconfitta di Bassolino (per 452 voti) cancellando quel video che sembrava testimoniare una compravendita di voti, a Roma ha fatto scomparire un bel po’ di schede bianche abbassando il numero dei votanti a 44mila, meno della metà della volta precedente. “Partito diabolico” commenta Bassolino, che secondo il Corriere “ora pensa a una lista separata”. Fassina incontra Marino per discutere, pare, di eventuali primarie a sinistra, alle quali potrebbe aggiungersi Massimo Bray. Maria Teresa Meli annuncia: “Ora Renzi vuole un documento per vincolare la minoranza interna”, da fare approvare dalla direzione del 21. Massimo Franco parla di “pasticcio che mostra affanno”, “crisi di leadership e di modello di governo”, “imbarazzo e sottovalutazione” e del “dubbio insidioso che appaia malato l’albero del Pd, non solo alcune mele”.

La solitudine e il dolore. La solitudine di Salvatore Failla che, nelle mani di una banda di sequestratori, implora al telefono: “chiama tutti, aiutatemi”. Il dolore della moglie che ha sentito al telefono uno dei banditi che parlava in italiano, che ha sperato e dovrà ora accogliere il suo uomo in una bara chiusa, a autopsia già eseguita in Libia. Il ministro degli esteri, ieri, aveva trovato parole misurate, escluso una responsabilità del Daesh nel sequestro, ammesso che l’intelligence non aveva trovato il bandolo della matassa, denunciato il proliferare in Libia di bande armate, di islamisti predoni, islamisti vessatori e ricattatori. Intanto al Quirinale si è tenuto un vertice: “allarme migranti”, titola la Stampa. “Il governo teme 140mila arrivi in Puglia dopo il blocco dei confini in Slovenia, Croazia, Macedonia”. Quanto alla Turchia che dovrebbe contenere, a caro prezzo, la corsa verso l’Europa di chi fugge dalla guerra, ecco il cosa vuole fare: una città grande come Houston (oltre 2milioni di abitanti) da costruirsi in Siria, nella terra dove oggi i Curdi hanno le loro basi e che verrebbe trasformata in un grande lager sotto controllo dell’esercuto curdo. Due piccioni con una fava.

L’Italia della zero virgola. É il titolo di copertina di Left che andrà in edicola sabato. Purtroppo oggi l’Istat conferma: il PIL è cresciuto nel primo trimestre del 2016 solo dello 0,1 per cento. Se continuasse così la crescita sarebbe dello 0,4 quest’anno. L’indice dei prezzi è invece in calo. E questa si chiama deflazione, bestia nera di Draghi e della BCE perché indica la tendenza a ridurre i consumi gelando la ripresa. I problemi tutti italiani di questa sostanziale stagnazione sono noti: scarsa produttività del lavoro, calo degli investimenti, assenza di una politica industriale, corruzione diffusa. Quelli internazionali pure: disuguaglianza intollerabile dei redditi, sfiducia del ceto medio che in occidente pensa di star peggio di prima, rallentamento dell’economia cinese, sovrabbondanza di petrolio per via della guerra commerciale tra i produttori e della estrazione (costosa) di shale oil, crisi (con l’emergere di corruzione diffusa) dei paesi emergenti dell’America latina. In questo contesto non dovrebbe stupire che un candidato “socialista”, che vuole il college gratuito per i giovani americani e più tasse per i ricchi, come “nonno Sanders” non sia stato affatto “spianato”, né sconfitto, dal campione dell’apparato democratico Hilary Clinton. Sanders ha vinto anche nel Michigan operaio e continuerà la sua corsa fino alla Convention. É la sinistra possibile.

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