Il nemico in prima pagina. Succede. Vladimir Putin intervistato dal Corriere. “non sono un aggressore -dice- ma sto armando la Russia e studiando sistemi in grado di superare la difesa antimissilistica degli Stati Uniti”. Perchè “la Nato spende in armi 10 volte di più della Federazione Russa, perchè ormai solo l’America ha basi militari in tutto il mondo e i missili piazzati in Norvegia sono a soli 17 minuti da Mosca”. Se vivessi in Russia sarei un oppositore di Putin. È un autocrate, a capo di una democrazia autoritaria che sbatte in carcere gli oppositori e si sbarazza dei giornalisti indiscreti. Ma penso che Stati Uniti ed Europa si siano mostrati, in Ucraina, aggressivi e velleitari. Che l’idea di costruire intorno a Mosca una cortina di ferro al contrario, con armi Nato e ideologie anti russe se non fasciste, sia peggio che un crimine, un’idiozia. Solo chi non ha mai letto un romanzo dell’800 può pensare che la questione russa sia finita con il crollo dell’URSS.
Il gioco delle 3 carte. A Tsipras avevano detto: “Ok, abbiamo capito, e inevitabile la ristrutturazione del debito, però dacci una prova di buona volontà”. Però hanno presentato un documento in cui si chiedevano le solite cose alla Grecia. E Tsipras li ha mandati a quel paese: “Chiedere di aumentare l’Iva dal 13 al 23% sui farmaci , le forniture di energia e i generi di prima necessità è inaccettabile”. De Rold, del Sole24Ore, non dà torto a Tsipras: La proposta dei creditori “contiene la solita ricetta fallimentare in salsa di austerità degli ultimi cinque anni. Con un quarto della popolazione già sotto la soglia di povertà, il rischio non è solo il Grexit, ma la tenuta politica del paese”.

The long silence. È silente il nostro giovane premier. Da mesi non parla della Grecia, tace sull’Ucraina e si schermisce sulla questione morale. “Roma Capitale, l’inchiesta ora tocca il governo” scrive la Stampa. “L’uomo di Alfano, Gianni Letta e CL nel business dei profughi”, Il Fatto Quotidiano. Renzi non fa una piega e si dice garantista con l’uomo di Alfano,il sottosegretario Castiglione. Riceve De Luca a Palazzo Chigi e gli promette tempo per scegliersi un sostituto di fiducia, prima di sospenderlo come la legge impone. Dov’è Matteo, più non lo vedo (Traviata). Davvero non immagino cosa potrà dire lunedì in direzione. Che chiederà la fiducia sul potere ai presidi, la chiamata diretta e il contratto triennale dell’insegnate, sul jobs act della scuola. Davvero? E al vertice di Berlino (domani), annuirà compito, nel suo completo nero (un pò lugubre, non trovi Ferragamo!), quando Merkel (proprio lei) chiederà investimenti pubblici e privati, perché, strizzando i lavoratori, la ripresa non arriva? Poi, as usual, dirà ai gionarlisti del seguito che il merito è suo. Da rottamatore a doroteo. Davvero?

Intorno il mondo cambia. Rajoy (El Pais) attacca Sanchez, Psoe, che se la intende con Podemos. Berlusconi vende metà del Milan a un giovanotto thailande. La Corte Europea dei diritti dell’uomo (Stampa) “ha dato via libera all’eutanasia di Vincent Lambert, in stato vegetativo da 7 anni dopo un incidente”.Enzo Bianchi (Repubblica), sulla scia di Bergoglio e Mattarella, così prega: “Ridacci oggi il pane sprecato”. Ebbene, un gruppo di volontari torinesi,Terra del Fuoco, ha occupato la caserma di via Asti. È un luogo della memoria, dove la Guardia Nazionale Repubblicana  torturò e uccise troppi antifascisti. È stato restituito alla città. Ma Terra di Fuoco aprirà, nella caserma di via Asti, una mensa popolare, con l’aiuto del Banco alimentare, dei ristoranti disposti a cedere l’invenduto, dei mercati generali che farebbero lo stesso. Tutto ciò è “illegale. Cgil e Cisl appoggiano, il sindaco di Torino guarda altrove. Si sa, la sinistra preferisce  Mcdonalds e l’Expo!

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