Notte di paura, lo schok di Colonia. Corriere e Repubblica aprono con le molestie, la notte di San Silvestro, che molte donne della città tedesca hanno subito ad opera di un branco di maschi di origine araba o nord africana. Racconta Andrea Tarquini: “«Stupida puttana!», hanno gridato loro. E giù a palpeggiare, seni natiche e gambe. Per ore intere, palpeggiamenti e anche molto peggio: almeno un caso di stupro, forse altri non denunciati per vergogna, almeno 90 le denunce”. Inammissibile. Dov’era la polizia, quella notte a Colonia, dov’era lo Stato che ha il dovere di garantire la libertà dei cittadini e di consentire a ogni donna di uscire in tutta sicurezza? Sono le domande da porsi. Perché, purtroppo, la psicologia degli aggressori è elementare: la mercificazione del corpo ad opera del consumismo pubblicitario viene mutata in colpa della donna e quella (presunta) colpa giustifica lo sfogo delle proprie frustrazioni. Come il cecchino che, appostato fra le capre della collina, sparava su chi andava al mercato a Sarajevo. Come l’odio della Vandea per Parigi, dell’America profonda per New York. Come il disprezzo per gli omosessuali.

Le lacrime di Obama in Tv sono l’altro grande titolo. Lacrime perchè ogni anno 30mila americani vengono ammazzati da altri americani, i quali comprano un’arma, anche da guerra, con la stessa facilità di uno slip. Obama vorrebbe porre un limite a tale scempio ma, spiegano i giornali, la lobby delle armi – che distribuisce dollari a senatori e congressisti – e il secondo emendamento lo bloccano. Cosa dice questo II emendamento? “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”. In cosa è necessaria, oggi, al libero stato americano una milizia regolamentata? Dov’è l’esercito della corona britannica da cui i coloni debbano proteggersi costituendo gruppi di auto difesa? Negli ultimi 15 anni la vendita delle armi è più che raddoppiata negli States, con un picco dopo ogni strage. Per via dell’idea (folle) che ognuno debba da solo provvedere alla difesa della sua famiglia, perché dello stato non ci si può fidare. L’ideologia del liberismo: dai mercati alle pistole. Le lacrime di Barak sono però anche altro, la metafora di un regno al tramonto. Il Presidente ha fatto molto: è riuscito dove Clinton aveva fallito con la riforma sanitaria, ha sanato piaghe antiche, con Iran e Cuba, ma i suoi due mandati hanno reso evidente il declino della superpotenza e i mali che la affliggono.

La tentazione di dire che non c’è niente da fare, “che non resta che lasciare che iraniani e sauditi si scannino tra loro fino all’ultimo yemenita e all’ultimo siriano, sarebbe semplicemente suicida”, scrive Bernard Guetta per Repubblica. Un guerra che impazzasse in Medio Oriente avrebbe conseguenze inimagginabili sull’economia globale, conforterebbe il Daesh e il terrorismo senza frontiere, potrebbe scatenare un clonflitto modiale. Bisogna spingere sunniti e sciiti a chiudere, insieme, la partita con il sedicente califfo, poi mandare in pensione Assad, dare ai Curdi uno stato autonomo in un contesto federale, fermare l’oppressione degli sciiti in Barhein e la guerra dei sauditi nello Yemen. Vasto compito, per un presidente americano entrato nell’ultimo anno del mandato e per un Europa che non c’è!

Affido rinforzato, unioni civili, formazione sociale specifica. Come siete ridicoli, amici miei. Il bambino figlio di una, o di un, omosessuale ha diritto come tutti gli altri ad avere due genitori? Due uomini o due donne che vivono more uxorio hanno i medesimi diritti di due etero sessuali che convolano a giuste nozze? Si oppure no?

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