Un aperitivo rapido al posto del caffè! “Non siete soli”, dice il Papa ai profughi ammassati a Lesbo, poi alza la voce: “L’Europa mostri solidarietà e rispetto”. Che differenza con l’enfasi dei quotidiani in edicola, che celebrano lo statista Renzi. “Migranti. Avviso all’Austria”, Corriere. “Renzi sfida la Ue: soldi a chi frena le partenze”, Stampa”.

“Eurobond ai paesi africani”, scrive Repubblica. Beninteso, se Renzi dice che bisogna investire in Africa, che bisogna aiutare chi si prenda il compito di regolare il flusso migratorio il più vicino possibile dai paesi che i profughi sono costretti a lasciare, io sono d’accordo con lui. I guai vengono subito sopra o subito sotto il titolo gridato: Soldi alla Siria come alla Turchia, il deal è questo? L’operazione Erdogan resterà come una macchia sul cursus honorum della Merkel. Intanto perché la Turchia sta usando quei soldi per tenere chi scappa dalla guerra in una condizione miserabile e senza né la speranza di tornare nella propria terra (in guerra) né quella di proseguire il viaggio verso la terra promessa. In secondo luogo perché Erdogan usa il credito ottenuto per perseguitare i Curdi in Turchia: una vergogna. In terzo luogo perché il presidente islamico pretende pure la censura di ogni critica in Germania.

“Nelle mani di Erdogan” titolava ieri la Bild, I giornali italiani oggi ammettono che la Cancelliera ha dovuto dire di sì al processo contro il comico Jan Boehmermann, reo – dice il Corriere – di aver letto in tv un poema satirico che aveva mandato su tutte le furie il presidente turco Erdogan”. Non serve a nulla averli salvati in mare se si lasciano poi morire i profughi in Turchia e in Libia. L’Europa che non tutela i diritti per i suoi e per i cittadini del mondo, finisce di essere Europa e diventa uno stato come gli altri: merita di mettersi in coda all’India o al Brasile e di vivere una “vita da mediano” attempato. Infine. la Libia è peggio della Turchia: non oso pensare cosa possa accadere laggiù con governi fantoccio e soldi europei. Il Papa ha una visione, il nostro premier si agita solo sul terreno della tattica.

11.ooo posti di lavoro in meno, Bufala detta da Renzi. Le cifre gliele avranno fornite gli amici di Gianluca Gemelli, ex “marito” della Guidi e cliente affannato di petrolieri. In realtà Landini (uno che i posti di lavoro li difende con i denti) ha spiegato che se restasse in vigore la legge che il referendum vuole abrogare, i petrolieri, avendo diritto a non dismettere la concessione finché sia ragionevole pensare che ci sia ancora una goccia di petrolio o un soffio di gas, potranno non smobilitare le piattaforme inutilizzate (che sono la maggioranza). Meno posti di lavoro quindi, se il referendum fallisse il quorum. E più soldi a chi già ce ne ha.

Non solo Regeni. C’è stata al Cairo – ne dà notizia la Stampa – una manifestazione-sfida contro Al Sisi. Inscenata da “nazionalisti” che contestano la cessione all’Arabia Saudita di un paio di isole strategiche nel mare Rosso. In realtà i fronti si tengono: giustizia per Regeni, verità per le centinaia di egiziani torturati e uccisi come lui, lotta contro Al Sisi che, dopo aver fatto fuori i Fratelli Musulmani – più che integralisti – sta facendo di peggio, prova a costruire un asse con l’Arabia Saudita, che di Al Qaeda e dell’Isis è l’Ape Regina. Cari lettori “realisti”, non avremo sviluppo né abbandanza né qualità della vita, senza difendere in modo intransigente tutti i diritti, le libertà e anche il welfare. Buon aperitivo.

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